Il tecnico Luigi Panarelli, FOTO: SANDRO VEGLIA
Il tecnico Luigi Panarelli, FOTO: SANDRO VEGLIA

"Il rammarico non è tanto nei minuti finali ma nell’aver concesso un calcio d’angolo dopo pochissimi secondi che ci ha costretti a subire gol dopo nemmeno un minuto. Dobbiamo migliorare sulle ingenuità che commettiamo. Sicuramente ci prendiamo i complimenti per quanto fatto nel finale che ci serviranno per il futuro". Sono le parole del tecnico dei biancoazzurri Luigi Panarelli che dopo il ko contro il Nardò commenta la sconfitta in sala stampa.

SULLA PARTITA: "Le prerogative di questa squadra devono essere cattiveria, concentrazione e voglia di fare. Facciamo mea culpa degli errori commessi. Sicuramente diamo i giusti meriti al Nardò che ha portato a casa i tre punti. Però, non credo abbiano fatto davvero poco per poter portare a casa il risultato. Non dovevamo concedergli quegli errori ad inizio partita che sono dipesi da noi".

SUL BRUTTO AVVIO: "Sono auto-critico: non mi sono piaciuti i primi 10-15 minuti di partita da parte della mia squadra. Lì abbiamo regalato noi qualcosa al Nardò. Però, nell’arco del match credo che il pareggio, alla fine, il pareggio era il risultato più giusto".

SULLE DIFFICOLTÁ: "Quando vieni a giocare in questi ambienti e questi tipi di partite bisogna essere bravi e lucidi a non cadere in alcune trappole. Questi tipi di partite non si recuperano con foga e frenesia ma con la calma e cercando di giocare. Nel momento in cui l’abbiamo fatto, anche con un uomo in meno, abbiamo fatto bene. Per questo devo dire che il rammarico è doppio. Non possiamo permetterci queste disattenzioni. Ora lavoreremo anche su questi aspetti".

SULLE SITUAZIONI: "Concedi un uomo in più al Nardò, vieni a giocare su questo campo dove hanno sofferto tutti negli ultimi tempi, è chiaro che vai in difficoltà. Nonostante ciò, però, penso che il Nardò era molto preoccupato. Ribattevano colpo su colpo senza crearci grandi grattacapi. Magari hanno colpito in ripartenza, ma con un uomo in meno era scontato. Io vedevo sempre questo gioco su Addae che sapevamo essere un giocatore molto pericoloso sulle palle inattive. Non dovevamo concedere alcune situazioni. Perché punizioni e calci d’angolo dovevano guadagnarsele loro, non per nostri errori. Ripeto: il pareggio era più giusto. Anche in dieci non ho visto la superiorità del Nardò che è una squadra costruita per vincere".

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